Giorno 1
Civita Castellana ->Bari
Tutta autostrada, andatura regolare sui 130-140 kmh. La sera facciamo amicizia con un tizio sul ktm 1150 e con una coppia sul vespone del 1983. Vino rosè per allietare la serata con finale a sorpresa. Mi sono ubriacato come una bestia
Giorno2
Partiamo da Igoumenitsa per arrivare alle meteore, viaggiamo sui 16°c, un freddo della Madonna e soste a non finire (ogni 10 km) in quanto Eleonora non riusciva ad essere sveglia dopo la nottata passata in bianco sulla nave.
Troviamo subito sistemazione al campeggio in una stanza per 30€ con aria condizionata bagno in camera. Il pomeriggio lo passiamo in giro per la città di Kalampaka, facendo anche una capatina alle meteore in notturna, lo spettacolo è mozzafiato. Facciamo conoscenza con una coppia di motoviaggiatori su ktm 1190 tassellato che avevano percorso i paesi dell’est e che rientravano passando per la Grecia.
Giorno 3
La mattina è dedicata a foto e visite ai monasteri delle meteore, belli e molto caratteristici. Il pomeriggio invece ci mettiamo in viaggio con destinazione Monte Olimpo. La strada che abbiamo percorso è una figata assoluta. Curve veloci, tornanti stretti, salite e discese. Saliamo sul monte e le temperature si aggirano sui 25°, veramente uno spasso. Tagliamo Il monte Olimpo in 2 e ci ritroviamo dall’altra sponda greca nei pressi di Litohoro. Anche qui, 30€ aria condizionata e design moderno con spiaggia a 50m. Il proprietario un certo Jhon ci suggerisce un itinerario per salire su al monte, lo faremo di sicuro il mattino seguente.
Giorno 4
Ci alziamo con tutta calma e partiamo per salire nuovamente in cima al monte Olimpo. Bellissimo il paesaggio, mentre la strada è solamente una cronoscalata tutta in salita con una carreggiata solo per un veicolo. Gli autobus per passare si portano alle estremità dove ci sono delle aree di sosta.
Una bella colazione sul monte due foto di rito e subito riscendiamo per raggiungere Salonicco.
Tutta autostrada per Salonicco dove arriviamo per ora di pranzo, troviamo un albergo malconcio, ma pulito sempre al costo di 30€ con colazione inclusa. Nel pomeriggio ci facciamo un giro per Salonicco, e notiamo che molte strutture risultano un po’ in stato di abbandono, per cui non è che ci sia tanto da vedere. La notte invece la città si trasforma. Locali a non finire, luci a profusione, ambienti ricercati e tanta tanta vita notturna. (molta fica soprattutto)
Passeremo una bella serata tra bevute varie nei locali e con una bella camminata romantica lungo il lungomare.
Giorno 5
Direzione penisole calcidiche.
La strada sembra non finire mai, una noia mortale. Oltre 2 ore di rettilinei a attraversamenti a raso, poco ma veramente poco da vedere fin quando non arriviamo alle penisole. Scegliamo di andare a Sarti. Mai scelta fu più azzeccata. Strade bellissime, monti a destra e cale fluorescenti a sinistra di mare cristallino facevano da contorno a strade curvose, ben tenure e poco trafficate.
Arrivati a Sarti ci rendiamo conto che il pernotto è impossibile era tutto pieno, per cui continuiamo ma a 10 km troviamo un campeggio situato in una caletta stupenda, tutta una pista terrosa per arrivarci. Ci renderemo conto che sarà poi un covo di Italiani campeggiatori, Ma poco male perché la spiaggia è meravigliosa, 20€ a notte in tenda e ombrellone e sdraia gratis. Li passeremo tutto il pomeriggio e la sera andremo a cenare a Sarti. Al campeggio c’era anche una polacca
Giorno 6
Eleonora intenta a prendersi la tintarella mi lascia il giorno libero, per cui, assetto le sospensioni per moto scarica, e via a rotta di collo per il monte Atos. Da solo su per quelle strade è da paura, mi diverto come ragazzino, la moto scarica, le strade bellissime, il tempo limpidissimo e il poco traffico mi distraggono un po’ dalla vacanza e rientro nel dopo pranzo ahahah ahahah ho girato un po’ dappertutto.
Rientrato alla base ormai un po’ tardino per pranzo andiamo a mangiare lo stesso qualcosa, ma poi compro una maschera delle pinne e un tubo per continuare tutto il pomeriggio a fare snorkeling in questo posto stupendo. La sera cena e bevute alcoliche a Sarti per poi ritornare verso 1.00 al campeggio.
Giorno 7
Probabilmente questo sarà il giorno più lungo per via dei km da fare.
Partiamo al mattino dopo una colazione da 20.000 calorie e ci mettiamo in strada. Faremo tutto il giro delle penisole fino a Stavros passando per strade secondarie e da lì riprenderemo l’autostrada per arrivare poi sul monte Pelio. Appena entrati in autostrada incontrerò nuovamente il tizio col ktm che incontrai sulla nave che era di ritorno da Istambul. Ma c@zz0 tutta autostrada che gusto avrà mai avuto. Arrivati al monte pelio, scendiamo giù e pernottiamoo in un alberghetto pulitissimo a Kala Nera.
La sera dopo cena in un bar io e Eleonora scoppiamo dal ridere non appena si avvicina la cameriera. (180 cm, cosci chilometrica, biondissima, tacchi a spillo zinne di fuori jeans tagliati col culo di fuori…) Io e Eleonora ridevamo perché pensavamo ad un ns. amico il quale avrebbe saputo cosa fare a costo di comprare tutto il bar ahahah ahahah.
(i nomi ovviamente non si fanno)
giorno 8
Atene
Non so se è sempre stata così, ma fa i brividi. Persone comuni a chiedere l’elemosina, barboni ovunque, mendicanti, zingari e tanta, tanta ma tanta polizia in assetto da guerra. Polizia con elmetto, mitra, giubbotti antiproiettile, ginocchiere, manganelli e scudi antisommossa presidiava le strade principali con i blindati, centinaia di moto con poliziotti pattugliavano la città. Sembrava di stare in un epoca di un qualche dopoguerra. Tutto però apparentemente tranquillo fino a quando nella notte gli scontri con la polizia proprio davanti alla moto mi hanno fatto un po’ preoccupare.
Giorno 9
Partiamo da Atene per andare a visitare Delphi, subito dopo proseguiamo per le Termopili ed a seguire saliamo i monti centrali per pernottare a Karpenisi. La strada per Karpenisini risulterà una curva e controcurva perenne tutta in salita e le temperature scenderanno sotto i 20°.
A Karpenisi ci imbattiamo in una sagra locale dove mangiavano carne a più non posso e facevano un baccano assordante con la loro musica locale.
Giorno 10
Su suggerimento del gestore dell’albergo ci dirigiamo a Agrinio. La cartina touratech risulterà sbagliata e ci porterà in una stradina larga non più 4 metri sterrata e di una notevole pendenza. Al primo posto utile mi fermo per vedere se era il caso di continuare in quelle condizioni, visto che il navigatore non riusciva a segnare la strada e visto anche che la cartina non riportava nemmeno quella strada. Io pensavo di proseguire, Eleonora era però titubante, la strada sembrava diventare sembra più difficile per via del fondo di sassi, ma per fortuna dopo una decina di minuti passa un fuoristrada e che dopo aver chiesto informazioni ci suggerisce di tornare indietro e di proseguire per altre strade poiché quella strada era off road poco adatta alle moto e per decine e decine di chilometri.
Dietrofront e scavalcamento dei monti fino a riscendere verso Agrinio e poi successivamente a Lefkada.
Giorno 11
Mare e pattugliamento dell’isola di Lefkada. Fondali strepitosi, ma le strade non sono un granchè. In notturna su una curva prendo una buca e perdo l’anteriore… non chiedetemi come abbia fatto a rimanere in sella ma tantè che ci sono riuscito.
Giorno 12
Lasciamo Lefkada per andare a Parga. Nei pressi della città troviamo posto in un campeggio. Parga è strepitosa, bellissima di notte ma piena di turimo che le strade sono tutte chiuse al traffico.
A Parga faccio amicizia con un meccanico che dovrà aiutarmi a gonfiare la gomma anteriore trovata completamente a terra. Non si sa il motivo ma dopo i vari controlli sembra non avere difetti. Il meccanico dice che le heidenau sono cinesi, che devo montare solo le michelin, che devo confiarle sempre a 3-4 e che non ho una moto ma un cesso, e che avrei dovuto comprare una vespa. Vabbè.
Giorno 13
La mattina andiamo a Igumeniza per il check-in tanto avevamo tutto il giorno libero, poi ritorniamo indietro a Parga passando per le stradine interne che risultano essere sempre particolarmente divertenti da fare in moto. Nel dopocena da Parga ritorniamo a Igoumenitsa e il faro anteriore inizia a fare degli scherzi per cui sarà un bel 40 km di rompimento di ciglioni con fari che funzionano ad alternanza. Eh si, il meccanico ha ragione. Meglio una vespa
Al porto faremo amicizia con un certo Ian, un inglese che col suo GS ha traversato i paesi dell’est, la mitica transfagarash per poi farsi un po’ di Turchia e tornare dall’Italia. Successivamente arriveranno due ragazzi che con due california guzzi che avevano girato per la Turchia e ritornavano a Catania. Bene, la nottata sarà lunga, un po’ di chiacchiere da bar tra motociclisti la allieteranno un po’.
La nave risulterà in soprannumero vi lascio immaginare una nave carica di turchi ( ancora mi chiedo il perché) con facce poco raccomandabili come è il passaggio ponte.
Giorno 14
Dopo aver messo piede a Brindisi, salutiamo i guzzisti, Ian ci farà compagnia per una buona colazione, dopodiché ognuno per la sua strada. Noi in direzione Vieste e Ian direzione Napoli.
Il racconto finisce qui, come al solito devo ringraziare la mia compagna di vita e di avventure Eleonora che di ogni problema ne fa virtù.
Resoconto:
circa 3.000 in terra greca
ho mangiato più insalata greca io che una pecora
le strade sono bellissime, ma l’asfalto nei pressi della città è liscio e viscido
il clima è eccezionale
le persone greche sono anche esse molto cordiali
la moto è… per me la migliore, per alcuni è meglio una vespa.
Un motoabbraccio