beccatevi la prima parte del resoconto
non fate caso agli errori sono poco letterato
Spagna / Portogallo / Pirenei
Tre agosto 2013 si parte presto, ritrovo con gli amici, Rossana e Roby su Triumph 800xc, Cettina e Luigi su Bmw GS 1200 e io con mia moglie Assunta su una Ktm 990 adv.
Tappa di trasferimento da Monginevro, Briancon, Gap e Nyons, ad Orange ci immettiamo in autostrada fino a Perpignano per evitare traffico e caos della zona,
usciti dall'autostrada imbocchiamo la N116 che ci porterà fino al confine spagnolo, precisamente a Pincguerdà dove facciamo tappa per la notte.
La mattina alle 8,00 siamo in sella, oggi la prossima tappa sarà Madrid.
Arriviamo nella capitale di Spagna relativamente presto alle 18e30 siamo già doccia-ti
iniziamo a documentarci sui trasporti e su quello che possiamo vedere in un giorno.
Siamo fortunati, abbiamo un pullman che ci porterà dritti alla metropolitana e da qui
in centro città.
Madrid come tutte le grosse metropoli è abbastanza caotica ma nello stesso tempo merita dare una occhiata al centro storico, ci sono bellissimi palazzi, piazze, il museo del Prado (che non abbiamo visitato) il palazzo reale, la Gran via con una intensa vita commerciale e notturna dove si svolge la movida cittadina, il giardino botanico e tante altre cose che non ricordo. Ricordo solo che la sera dopo una giornata di girare a piedi eravamo stanchi morti ma soddisfatti.
Gli abitanti di Madrid sono chiamati Gatos, "Gatti". Molti pensano che il soprannome sia dovuto al fatto che amino tirare tardi; non cenano prima delle 10 di sera, poi escono, si incontrano con gli amici a mezzanotte e se ne vanno in giro, semplicemente parlando o saltando da un locale all'altro fino all'alba.
Ripartiamo per una tappa ancora veloce che ci porterà dritti in Portogallo, entriamo dal vecchio confine di Badajoz. La prima visita vera la facciamo ad una splendida cittadina, il suo nome è Elvas. Una delle città meglio fortificata di tutto il Portogallo,
testimonianza del ruolo strategico militare avuto nel passato.
Vi si trova anche uno degli acquedotti più mastodonti dell'epoca, costruito tra il 1500 ed il 1600 con arcate sovrapposti e colonne massicce alte fino a trenta metri.
Arriviamo come meta di due notti a Evora, città racchiusa da mura possenti, piena di storia e con moltissimi siti da visitare, questi vanno dall'epoca romana con un bellissimo tempio dedicato a Giove ed un arco di trionfo, la maestosa cattedrale puro esempio di chiesa fortezza risalente ai tempi dei templari, la centrale piazza grande,
il palazzo dell'università, e varie altre chiese che meritano una visita.
Riprendiamo le moto per farci un bel giro largo prima di fare tappa a Lisbona.
Direzione Redondo, Mourao dove facciamo sosta per la visita del suo splendido castello, posto sulla collina della città che domina tutta la vallata cosparsa di laghi.
Beja dove sostiamo per pranzo proprio sotto la torre del castello de menagem simbolo della città.
Per arrivare a Lisbona da sud abbiamo volutamente fare il traghetto che dal paesino di Troia porta a Setubal.
Arriviamo a Lisbona anche questa volta in un'ora decente, alle 20,00 eravamo già sotto nella hall dell'hotel trovato appena fuori dal centro cittadino.
Anche questa volta siamo stati fortunati abbiamo la fermata della metropolitana a 200 metri che in 15 minuti ci porta in pieno centro dove andiamo subito in un ristorante
rinomato per saper fare il miglior bacalau della zona così come descritto sulla guida di Cettina.
Siamo stati veramente soddisfatti buono, molto buono.
La mattina di buona ora armati di guida e di mappa della città, come da veri turisti navigati arriviamo in centro ed iniziamo il nostro giro del centro storico.
La città merita veramente una visita più approfondita di quella che abbiamo fatto noi ma il succo dell'insieme non l'abbiamo perso, perfino il famoso tram n°28 non ci siamo fatti mancare, fantastico, su e giù per le strade strette del centro fino al castello.
Lunga camminata sul lungomare per la visita del ponte visto dal basso che unisce
la parte vecchia alla nuova, il monumento dedicato ai naviganti e la famosa torre Belem con varie foto di rito.
Prima di andare a letto ci siamo fatti una promessa non andare via da Lisbona se prima non facciamo la foto con la moto sotto la torre di Belem.
Così alle 6 e 30 siamo partiti dritti alla torre dove siamo riusciti senza incorrere a sanzioni (solo perché il luogo non era ancora sotto sorveglianza) ad entrare nel perimetro delimitato ai soli pedoni con le nostre moto “””””cosa dire, abbiamo fatto i Portoghesi,,,,,,,,
Non potevamo no andare a visitare il capo più estremo dell'Europa “Cabo De Roca”
Il poeta Luis Vaz de Camoes definì questo luogo come” a qui onde a terra se acaba e o mar comenca” tradotto è:: qui dove la terra finisce e il mare comincia.
Questa frase è incisa sulla lapide del monumento in pietra che celebra la particolarità del luogo.
Ci trasferiamo percorrendo una bella strada panoramica sulla serra di Sintra per visitare il curioso palazzo Da Pena.
Nelle sue bizzarre costruzioni si mescolano tutti gli stili: arabo, gotico, manuelino, rinascimentale, barocco il tutto da un aspetto fiabesco e disneyland. Dall'alto delle sue mura si gode un fantastico panorama che arriva fino all'oceano.
Proseguiamo per belle strade fino a una visita fugace al palazzo nazionale di Mafra,
un esteso monastero in stile Barocco.
Percorrendo strade di collina con vista oceano arriviamo nella piccola penisola di Peniche, uno strato di roccia a picco sul mare unita dalla terra ferma da una lingua di dune di sabbia, spettacolare le sue insenature frastagliate da isolotti di rocce colpite da violenti onde oceaniche.
Visita lampo al monastero di Alcobaca in stile gotico del 1223, uno dei più grandi di tutto il Portogallo.
Dopo varie ricerche e sbagli di direzione (colpa mia a non capire il GPS) troviamo da dormire in un ristorante albergo sulla statale N°1 nel villaggio di Venda da Rega,
si è rivelato una ottima sistemazione con una cena a dire fantastica è poco.
Partenza di prima mattina per raggiungere la prima tappa mistica del viaggio”Fatima”
vogliamo essere sul posto non tanto tardi per non incontrare folla di pellegrini.
Abbiamo raggiunto l'obiettivo perché alle 10 e 30 eravamo sul posto dove abbiamo avuto l'opportunità di visitare il luogo prima che la folla ci impedisse di gustarcelo in pieno, infatti già prima delle 12 il grande traffico aveva preso il sopravvento con lo scarico di pellegrini in massa sul grande piazzale del duomo.
Io come i miei amici non crediamo ai miracoli ma uno la madonna crediamo che l'abbia fatto veramente, il fatto che la cittadina con tutto il circondario sia sommersa da lavoro tutto imperniato al santuario, crediamo che questo sia il vero reale miracolo.
Proseguiamo per belle strade con vista panoramica sui monti che ci porta a Tomar, è una graziosa cittadina con un bel centro storico dominata da un castello-fortezza dei Templari.
Lasciata Tomar ci imbattiamo in una di quelle strade che tutti noi motociclisti sogniamo la N238 e la N112 che ci portano a Sertà, Orvalho, Lousa e tappa finale a Coimbra, attraversando paesaggi di rara bellezza alpina ed i parchi della serra di Lousa “fantastica” chi verrà da queste parti non manchi di fare queste due statali.
La città di Coimbra è famosa per la sua Università fondata nel 1290, fra le prime in Europa. Ad oggi è il maggior centro universitario del paese e tutto ruota attorno ad essa.
Girando a piedi sui suoi marciapiede ciottolati si incontrano molti monumenti e chiese di bellezza straordinaria, ne ricordo alcuni come: il convento di santa Clara, chiesa della Graca, monastero di Celes, cattedrale vecchia e naturalmente la sua vecchia università di costruzione antica ed in posizione dominante sulla città.
Partenza sempre mattutina (gli amici mi odiano ma poi mi amano) in giro per la serra Estrela, il maggior gruppo montuoso del paese con la vetta più alta “circa 2000 metri”.
E' una zona bellissima con dei passi fantastici che si susseguono uno dopo l'altro fino ad arrivare nella valle del fiume Douro, in questa valle si produce il famigerato vino do Porto.
Il fiume è di grossa portata d'acqua, nasce in Spagna e gli ultimi 130 chilometri li trascorre in Portogallo dove sfocia sull'oceano Atlantico, non prima di dividere in due la bella città di Oporto.
Oporto è una città che mi è piaciuta moltissimo, forse più di Lisbona anche perché qui abbiamo fatto volutamente i turisti veri, quelli che si lasciano trasportare come bambini in giro per la città con spiegazione nella tua lingua dei vari monumenti.
Trovato albergo nella primissima cintura a soli 250 metri dalla stazione metropolitana.
La sera siamo già in centro per una visita fugace e fare cena in un localino niente male, tornati in hotel chiediamo tutte le informazioni di come muoverci per meglio visitare la città in una sola giornata, l'indicazione è stata quella di fare un biglietto giornaliero da poter scendere e risalire quando ne avevamo voglia con una compagnia di pullman turistici, “sì avete capito quelli all'inglese con il tetto scoperto e gli auricolare da mettere nelle orecchie”
La mattina di buon ora abbardati di pantaloni corti, sandali, cappello, occhiali e macchina fotografica a tracollo ci incamminiamo a prendere il nostro pullman, sembriamo la banda fantozzi mancava solo il ragionier Filini ed eravamo al completo.
Comunque bando agli scherzi non è stata una pessima scelta anzi direi che per assaporare il succo dell'intera città non c'era di meglio.
Con le auricolare in lingua Italiana abbiamo appreso molto e capito cosa stavamo vedendo.
Città vivibilissima ed incantevole con i suoi bei monumenti, il bel fiume abbastanza trafficato e navigabile, i suoi ponti di architettura recente ed antica come quello in ferro ideato e progettato da Gustave Eiffel (sì quello della torre di Parigi)
Abbiamo girato soffermandoci e scendendo dal mezzo per visitare i vari monumenti e monasteri per poi riprendere il nostro mezzo e proseguire per altre visite come ad esempio la visita al porto sul fiume dove una volta ed ancora adesso ci sono le migliori cantine di “vino do porto” da qua partivano le barche per smistare il vino in vari luoghi della città e non solo.
Ultimamente l'UNESCO ha riconosciuto il centro storico di Porto come patrimonio dell'umanità, è questa la dice lunga sulla sua bellezza artistica.
Domani 15 agosto abbiamo appuntamento con amici miei a Santiago de Compostela,
due coppie sono in macchina attrezzate con tenda sul tetto e una coppia di Gorizia sono con moto ktm 990adv quelli del viaggio fatto insieme nel 2012.
Si parte sempre presto per una tappa autostradale che in tre ore ci porta all'hotel prenotato direttamente vicino al centro di Santiago de Compostela.
Arriviamo presto alle 13 e 30 siamo già doccia-ti aspettando Oriano e Luigina gli amici motociclisti, dopo un quarto d'ora arrivano, abbracci e baci, subito in camera per prepararsi alla visita cittadina.
Anche qua abbiamo il mezzo pubblico appena fuori l'hotel che in 10 minuti ci porta in centro per iniziare la visita della seconda tappa mistica del nostro viaggio.
In centro proprio sulla mitica piazza della cattedrale di Compostela ci uniamo agli altri amici automobilistici di Torino (sono anche motociclisti).
La città è meta finale del Camino santo che qua santifica il pellegrino dal suo lungo pellegrinaggio, la magnifica cattedrale che è stata costruita nei secoli come mausoleo per conservare le spoglie di Giacomo il maggiore, apostolo di Gesù.
Santiago di Compostela, e il famoso cammino del pellegrino omonimo, è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1985.
Città molto vivace con gente che va e gente che viene da molti parti d'Europa tramite tutti i mezzi possibili: a piedi , in bici, a cavallo, in moto, in macchina ed in camper tutti con una certa fede ho con solo la voglia di avercela fatta e portarla come emblema della vita, “chissà”
Serata di addio con gli amici macchinisti appena incontrati mentre con i motociclisti stiamo insieme ancora domani.
Continua