Domenica ho partecipato alla 1000 Pietre di Enduro, cavalcata che organizzano da pochi anni qua sui monti pisani. Non ho proposto a nessuno di partecipare perché non sapevo cosa aspettarmi, da una cavalcata in generale e da questa in particolare.
Alla fine è andata meglio di quanto pensassi, io sono arrivato al pranzo insieme alle scope ma non per colpa mia
Si è trattato di poco più di 100Km praticamente tutti fuori asfalto, a parte poche centinaia di metri all'inizio ed alla fine, e due tratti di 3/4 Km nel mezzo (il secondo è previsto per permettere a tutte le moto di fare rifornimento. A parte la mia ).
Il percorso in gran parte usa le strade che faccio normalmente nei miei giri, ma la parte di Lucca era quasi tutta nuova. Diversi tratti erano al limite delle mie capacità, altri abbastanza scorrevoli.
Hanno partecipato, ad occhio, un centinaio di moto o poco più. Io avevo il n. 135 ma gli adesivi coi numeri non erano consegnati in sequenza, ce n'erano 2/3 pile distinte. La partenza veniva data a gruppi di tre moto per volta, ogni gruppo a distanza di un paio di minuti. Visto che erano quasi tutti molto racing ho aspettato e sono partito tra gli ultimi.
Superato il primo tratto su sterratoni che costeggiano campi, fino ad Agnano, il primo tratto interessante: una strada che qua chiamano spaccabraccia, ed il nome è azzeccato. E` un tappeto di pietre smosse, che sale fino al quadrivio dal quale si hanno due scelte per proseguire la salita. Il quadrivio è proprio in mezzo ad una frana. Da lì era possibile proseguire per una mulattiera, praticamente identica alla spaccabraccia ma molto stretta e con alberi e radici nel mezzo. L'avevo già fatta un paio di volte ed avevo sempre appoggiato la moto. Anche stavolta è andata così, ma a parte quello son salito benino. Uscito da lì, primo stop: incontro due dei ragazzi con cui esco ogni tanto, uno è caduto ed ha un polso dolorante (scoprirà dopo di avere una frattura allo stiloide radiale sinistro). Il suo nick è Danno, e sembra appropriato. Fermiamo alcuni motociclisti di passaggio (non ero ancora ultimo ) e aspettiamo che arrivi qualcuno a recuperare l'invalido. Quando riparto sono insieme all'altro ragazzo, anche lui su 640 Adv. Proseguiamo insieme.
Scendiamo verso valle, pezzetto di asfalto, risalita su un sentiero stretto ma non particolarmente ostico a parte un paio di discese un po' verticali. L'altro ragazzo buca l'anteriore, pensa di tornare a casa ma gli dico che ho camera d'aria e attrezzi. Al primo spiazzo ci mettiamo a cambiare la gomma (io faccio il reggitore di moto, ormai è il mio ruolo), lui vede di pizzicare la camera nuova mentre rimonta il copertone e quindi ora sono veramente solo, abbiamo perso un'altra mezz'ora ed ho una camera d'aria in meno (davanti avevo la mousse, ma per il nonna la camera mi servirà).
Nel frattempo ci ha raggiunto l'organizzatore, è un po' ansioso perché finché non arrivo al ristoro non possono modificare le indicazioni del percorso (si incrocia un paio di volte, con direzioni diverse fra prima e dopo il ristoro). Parto, e nella risalita mi fermo a raccattare un ciclista che è caduto di fronte a me. Lui è sano, la bici anche, e proseguo. Trovo un medico in moto che mi chiede indicazioni, un altro ragazzo s'è fatto male e lui deve raggiungere l'ambulanza (tibia e perone, sembra). Finalmente arrivo al ristoro senza altre sorprese. Dopo mangiato il giro prosegue dal lato lucchese, meno pietre e molto più bosco. Scorrevole, ma in alcuni punti le pendenze sono interessanti e la strada a volte un po' scavata.
Il ritorno dal lato pisano è tutto tranquillo, a parte la mulattiera dell'inizio fatta però in discesa. Arrivo al ritrovo del pranzo insieme alle scope (anzi, qualcuna arriva prima di me). Mangio, il tempo di farmi rubare gli occhiali , saluto Danno che nel frattempo è stato ingessato, con grande gioia del concessionario KTM (alla prova precedente gli aveva rotto due moto su tre, altro che Frikke), e rientro.
Non ho fatto né foto né riprese, però c'è qualcosa in questo thread su soloenduro: http://forum.soloenduro.it/forum/54-motocavalcate/1508410-cavalcata-1000-pietre-di-enduro.html#1520045. L'ultima foto della serie (Sulla strada del ritorno) è l'attacco, in discesa, della mulattiera. L'ultimo video (1000 pietre - tratto finale) è lo stradone che dalla fine della mulattiera porta al paese. In alcuni passaggi si intravedono le frane. Ecco, per avere un'idea della spaccabraccia pensate di percorrere la frana, con un po' meno pendenza.
Per quanto posso valutare io, direi che coi mono grossi si fa senza eccessivi patemi. I tasselli sono d'obbligo anche con l'asciutto. Se è così secco, secondo me si può fare anche col bicilindrico. Magari evitando la mulattiera, e con un po' d'aiuto in un paio di punti (ci sono due tratti in discesa molto ripidi, scalinati, e nemmeno dritti. Giusto una decina di metri, ma sono così stretti che una gamba penzola nel vuoto e l'altra non può stare sulla pedana, altrimenti s'incastra nel monte). Mi hanno detto che l'anno scorso un paio di lc8 c'erano, ma non so se abbiano evitato le parti più ostiche.