Primo soccorso: assideramento

Assideramento (o ipotermia generalizzata)

Il corpo umano a contatto con una superficie fredda perde circa 3°C all’ora, mentre se immerso in acqua fredda può perdere anche 30°C all’ora. L’assideramento può verificarsi anche a temperature più alte rispetto a quelle del congelamento; può colpire persone in buona salute che si trovino impreparate ad affrontare un ambiente avverso oppure soggetti affetti da patologie o traumi.

Altri fattori che possono facilitare l’insorgenza di un assideramento possono essere: stanchezza ed esaurimento fisico, difficoltà ambientali, insufficinte allenamento fisico (ridotta resistenza al freddo), gravi traumi con emorragie, età (aumento del rischio per bambini ed anziani), lo stato di salute, l’assunzione di alcool e farmaci sedativi.

ATTENZIONE: l’alcool causa vasodilatazione cutanea con aumentata perdita di calore, inibizione del centro di termoregolazione; l’uso di bevande alcoliche per combattere il freddo è sempre pericoloso se non si è in ambienti riscaldati e soprattutto se si è ad alta quota.

Nell’assideramento il raffreddamento si diffonde dall’esterno verso l’interno cioè dalla cute ai visceri, il tipico pallore cutaneo da freddo è il primo importante meccanismo di difesa che il corpo mette in atto per ridurre la perdita di calore superficiale, garantendo un maggior afflusso di sangue agli organi interni per mentenerne la temperatura costante.
Si può classificare l’ipotermia in tre stadi di gravità crescente:
1° STADIO o IPOTERMIA LIEVE (temperatura corporea interna da 35°C a 32°C)
Si ha difficoltà di parola, stato confusionale, movimenti incoordinati, senso di stanchezza, apatia, la coscienza è conservata ma alterata, ci possono essere tremori muscolari, ridotta forza muscolare, il polso ed il respiro accelerati

2° STADIO o IPOTERMIA MODERATA (temperatura corporea interna da 32°C a 28°C)
il prolungarsi dell’esposizione al freddo porta a perdita di coscienza

3° STADIO o IPOTERMIA GRAVE (temperatura corporea interna inferiore a 28°C)
il polso ed il respiro sono assenti, le pupille dilatate e non più reagenti allo stimolo luminoso, scomparsa dei riflessi tendinei e muscolari, la cute è rosa ed asciutta (“statuetta di ceramica”).

la temperatura corporea interna tra 20°C e 15°C porta sicuramente a morte; possiamo ritenerlo il punto di non ritorno, sopra questi valori se il raffreddamento è stato lento e progressivo assistiamo allo stato di letargo invernale analogo a quello degli animali, dove il cervello diventa meno sensibile alla carenza di ossigeno e pertanto una volta adeguatamente riscaldato può tornare alla sua piena funzionalità anche dopo ore di arresto cardio-respiratorio.

IMPORTANTE! Tra il 1° ed il 2° stadio (temperatura corporea interna intorno ai 32°C) si può manifestare la cosiddetta “paradoxal undepressing” per la quale l’assiderato tende a spogliarsi dei vestiti per una sensazione abnorme di calore diffuso conseguente ad una paradossale vasodilatazione cutanea, che richiamando il sangue dai visceri verso la cute accelera pericolosamente la perdita di calore.
BISOGNA CONTRASTARE DECISAMENTE QUESTO ATTEGGIAMENTO.

– COSA FARE

  • Proteggere da ulteriore raffreddamento (coperte, abiti asciutti, isolamento termico con fogli di alluminio o plastica). Fare attenzione a coprire la testa ed il collo.
  • Riscaldare con gradualità il corpo
  • Evitare ogni movimento attivo e passivo
  • SE LA COSCIENZA È VIGILE (1° STADIO) somministrare bevande calde e zuccherate
  • SE LA COSCIENZA È ASSENTE (2° STADIO) controllare respiro e polso attentamente
  • SE POLSO E RESPIRO ASSENTI (3° STADIO) passare alla rianimazione cardio-polmonare e trasportare immediatamente all’Ospedale più vicino.

– COSA NON FARE

  • MAI trasportare l’infortunato in un ambiente troppo caldo
  • MAI avvicinarlo a fonti di calore diretto (stufette, fuoco)
  • MAI praticare bagni caldi o applicare impacchi caldi
  • MAI somministrare alcoolici
  • MAI lasciare vestiti bagnati a contatto con il corpo

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