Continua ad emergere una quadro critico...
https://www.moto.it/news/ktm-entra-in-a ... iarie.htmlPur amando il mondo Orange devo ammette che non sono sorpreso, visti alcuni passi falsi fatti.
Tralasciando considerazioni soggettive (design dei modelli, marketing, presenza nelle competizioni) ci sono altri aspetti che credo siano oggettivi, ovvero replicabili su modelli di business anche diversi.
Posso parlare con cognizione di causa degli ultimi 15 anni, un periodo in cui ho avuto esperienza diretta. Ritornare più indietro nel tempo sarebbe poco significativo, considerando come il contesto industriale sia completamente cambiato.
il primo è il prodotto, o meglio... la gamma prodotti.
Con la nascita della gamma moto LC8 (per capirci la Adventure, la prima prima serie di SuperDuke, la SMT...etc) KTM aveva adottato un metodo produttivo molto efficace. La gamma si diversificava grazie alla condivisione delle meccaniche, mantenendo però una forte personalità per ciascun modello. Questo approccio aveva permesso di contenere i costi senza compromettere il valore percepito.. Al loro pensionamento e con l'introduzione della 1190 in poi, tutto il buono fatto è stato sprecato. Ogni anno un Model year diverso per lo stesso modello, un susseguirsi di aumenti di cilindrate e potenze senza che il mercato avesse il tempo di assorbire le novità e conseguente deprezzamento dello stock di usato ed invenduto. Una gamma non omogenea che vedeva l'acquirente danneggiato economicamente dalle politiche di sviluppo. Mi è parso di rivedere quanto accaduto con le super sportive Giapponesi della fine anni '90. Ovvero grande interesse di mercato per una tipologia di moto (moda) a cui è seguita una frenetica rincorsa della KTM (ndr. è emblematico il caso delle oltre 11.000 biciclette elettriche ancora in magazzino, un esempio di cattiva visione e pianificazione).
Per venire ad alcune considerazioni sul prodotto...
più veniamo ai modelli dei giorni nostri e più si percepisce che sono state fatte delle rinunce sulla qualità. Con l' aggravante che più si scende di categoria nella gamma prodotto e più le rinunce (componenti, metalli, vernici, plastiche, motori) sono evidenti. E così
l'awareness del marchio Europeo che si faceva perdonare alcune lacune(affidabilità) va a farsi benedire con le moto prodotte in Cina & co. A questo si aggiunge l'arrivo sul mercato di marchi nuovi dal FAR EAST che propongono modelli strettamente derivati dalla KTM (leggasi CF MOTO). Insomma per fare un paragone è come se in un buon ristorante decidessero di aumentare i posti a sedere per incrementare il fatturato e per starci dietro cominciassero a servirti dei surgelati.
Per terzo metto la rete concessionari... su cui stendo un velo pietoso e mi taccio. ma credetemi che non la ritengo la meno importante, anzi.
Volendo ci sarebbe da approfondire le strategie di Gruppo e le relative acquisizioni di Marchi quali Husqvarna, GAS GAS e in ultimo la povera MV Agusta.